17/10/2022 Giacomo Manzù, presentato il primo catalogo digitale ragionato

Giacomo Manzù, presentato il primo catalogo digitale ragionato

Nasce il primo catalogo digitale ragionato dedicato alla produzione artistica di Giacomo Manzù, porta d’accesso virtuale ad uno dei principali protagonisti della scultura italiana del Novecento. È il principale frutto di un ampio progetto di valorizzazione dell’opera dell’artista bergamasco nato dalla stretta collaborazione tra Fondazione Giacomo Manzù e Fondazione Banca Popolare di Bergamo: la sinergia ha coinvolto l’Università degli studi di Bergamo e l’Università degli Studi Roma Tre con l’obiettivo di promuovere la figura e l’opera del noto scultore attraverso percorsi e progetti scientifici e didattici. Il lavoro di creazione di un catalogo online permetterà di riordinare per la prima volta in un unico luogo virtuale la vasta produzione di Giacomo Manzù, e aprirà così la strada ad ulteriori ricerche e approfondimenti sull’arte dello scultore e sulle influenze reciproche con l’ambiente artistico italiano del Novecento.

“Per Giacomo Manzù l’atelier di Ardea non era un semplice spazio di lavoro: rappresentava il luogo sacro della propria arte, il luogo della fantasia libera e creatrice. Nel 2008, dopo la morte di mio padre, nasceva qui la Fondazione Giacomo Manzù, con la missione di tutelarne l’eredità artistica. Al nostro impegno mancava però un sostegno fondamentale: un catalogo ragionato, strumento indispensabile per far conoscere il suo lavoro. Quando un caso fortuito ha fatto incrociare la mia strada con quella della Fondazione Banca Popolare di Bergamo, ho avuto subito la sensazione di aver finalmente trovato la partnership ideale”
Giulia Manzoni, Presidente Fondazione Giacomo Manzù
“Fondazione Banca Popolare di Bergamo promuove fin dalla sua nascita progetti di alto profilo scientifico nel panorama della cultura italiana. Tra questi vi è sicuramente quello dedicato a Giacomo Manzù, un’iniziativa promossa con il sostegno di Intesa Sanpaolo. Viste le origini bergamasche del grande scultore, non potevamo non rendere questo uno dei contributi principali di Fondazione Banca Popolare di Bergamo al grande progetto di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. Il catalogo sarà uno strumento prezioso non solo per gli studiosi e i collezionisti del Manzù ma anche per gli appassionati della storia della scultura del XX secolo”
Armando Santus, Presidente Fondazione Banca Popolare di Bergamo

IL CATALOGO

Il progetto della costruzione del primo catalogo digitale ragionato dedicato a Giacomo Manzoni, detto Manzù dal dialetto bergamasco (Bergamo 1908 – Aprilia 1991), ha preso il via nel gennaio 2022 con l’obiettivo di restituire una mappatura completa delle opere dell’artista, conservate nei musei pubblici e nelle collezioni private distribuite nel mondo. Il catalogo ne raccoglie, al momento, oltre 300: ognuna è corredata da una o più fotografie, eseguite in epoche differenti e da differenti autori, così da poter seguire anche la fortuna visiva di una stessa opera. Il catalogo, che nelle prossime settimane sarà consultabile online gratuitamente, si rivolge alla comunità scientifica, ai collezionisti, ma anche al grande pubblico. Si tratta di un lavoro in fieri, uno strumento pensato per essere progressivamente arricchito con l’identificazione delle opere che nel tempo saranno attribuite allo scultore: la tecnologia consente infatti quell’aggiornamento che il tradizionale catalogo cartaceo esclude, e che lo rende obsoleto a fronte di nuove acquisizioni o scoperte sulla produzione dell’artista.

IL TEAM DI LAVORO

Per questa prima fase, che comprende l’attività di Manzù dal 1927 al 1947, curatrice del catalogo – con la consulenza scientifica della storica dell’arte Barbara Cinelli – è Caterina Caputo, storica dell’arte: il suo lavoro è stato sostenuto da Fondazione Giacomo Manzù e Fondazione Banca Popolare di Bergamo (scopri qui l’impegno di Fondazione Bpb per la Cultura), attraverso l’istituzione di una borsa di ricerca finalizzata in modo specifico all’iniziale inventariazione delle opere dello scultore e alla digitalizzazione della relativa documentazione fotografica conservata nell’Archivio della Fondazione Manzù. Responsabili dell’infrastruttura informatica del nuovo catalogo online sono gli sviluppatori Giuseppe Falco, Nicola Gnecchi e Michele Mazzali; responsabili della progettazione Erica Bernardi, Alessandro Botta e Luca Pietro Nicoletti con una iniziale collaborazione di Chiara Fabi.

“Abbiamo avviato un’operazione inedita, lunga e delicata. Le schede che abbiamo trasferito online sono relative sia ad opere delle quali conosciamo la collocazione, sia ad opere la cui attuale ubicazione non è ancora individuata ma delle quali la Fondazione possiede documentazione utile a proseguire le ricerche. Il censimento completo della produzione di Giacomo Manzù è un obiettivo ambizioso, perché è necessario tenere conto anche di opere che potrebbero essere conservate in collezioni pubbliche e private -nazionali e internazionali – senza alcuna segnalazione nell’archivio della Fondazione. Quella che stiamo percorrendo è quindi una strada quanto mai aperta, nel senso più positivo del termine: porterà non solo ad una sistematizzazione ma anche ad un arricchimento delle nostre conoscenze su Giovanni Manzù”
Barbara Cinelli, Coordinatrice Comitato tecnico-scientifico dedicato alla valorizzazione dell’eredità culturale di Giacomo Manzù

DUE FONDAZIONI E DUE UNIVERSITÀ

La ricerca scientifica rappresenta un tassello fondamentale dell’articolato lavoro di valorizzazione dell’eredità culturale del Manzù sostenuto dalle due Fondazioni, e di cui sono protagoniste le due Università grazie all’attivazione di un accordo di programma gestito da un comitato tecnico-scientifico ad hoc. Il comitato, coordinato da Barbara Cinelli, è composto da Laura Iamurri (storica dell’arte, per l’Università di Roma Tre), Sara Damiani (critica dell’arte, per l’Università degli studi Bergamo), Simone Facchinetti (storico dell’arte, per Fondazione Banca Popolare di Bergamo) e Marco Roncalli (saggista e studioso della figura e dell’opera di Manzù). Una collaborazione, questa, che si concretizza in diverse proposte che prevedono l’arricchimento dell’offerta formativa degli studenti, l’integrazione dell’educazione umanistica e scientifica dei ricercatori in storia dell’arte, informatica e archivistica, ma anche specifiche attività culturali e di promozione dedicate a Giacomo Manzù e alla scultura del Novecento: conferenze, convegni, seminari di formazione, esposizioni e pubblicazioni, progetti multimediali di qualità, documentari e audiovisivi rivolti anche ad un pubblico non specialistico.

“L’Università degli studi di Bergamo sta sviluppando un percorso di valorizzazione della persona e dell’opera di Giacomo Manzù da tempo, interagendo anche con le istituzioni cittadine e del territorio, per cui l’adesione al progetto di creazione di un catalogo ragionato online delle opere di Manzù è stata pressoché ‘naturale’ per noi. Così come abbiamo subito sostenuto con entusiasmo e impegno l’idea condivisa di promuovere tutta una serie di nuove attività culturali dedicate al grande Maestro: il nostro obiettivo è quello di ‘fare rete’ coinvolgendo i nostri studenti, i cittadini, gli studiosi locali, i centri di ricerca nazionali e internazionali nel progetto sicuramente complesso, ma altrettanto stimolante e necessario, della (ri)scoperta di Giacomo Manzù”
Sergio Cavalieri, Rettore Università degli studi di Bergamo
“L’Università Roma Tre è lieta di partecipare a questo progetto, che vede nella realizzazione del catalogo digitale ragionato un obiettivo e al tempo stesso uno strumento di conoscenza e di studio necessario. Non solo dal punto di vista specificamente storico-artistico, ma anche da un punto di vista metodologico e della più vasta ricaduta su un pubblico non specialistico, questo progetto si configura come un’opportunità importante per tutti: esso, infatti, dimostra nel modo migliore come la collaborazione tra università e fondazioni possa dare ottimi frutti e arricchire la cultura del nostro paese”
Massimiliano Fiorucci, Rettore Università degli Studi di Roma Tre
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