Fondazione UBI Banca Popolare di Bergamo si mobilia per le donne, le mamme in difficoltà e la tutela della vita.
Per aiutare le donne in attesa in condizioni di grave fragilità, la Fondazione ha stanziato 22 mila euro a favore del Centro Aiuto per la Vita. Il contributo andrà a sostenere le iniziative promosse nella città di Bergamo, Alzano Lombardo e Seriate.
A favore della Comunità Istituto delle Suore Poverelle – Istituto Palazzolo di Bergamo sono invece destinati 36 mila euro per la realizzazione del progetto ‘Dove altri non giunge’, che nasce dalla lunga esperienza di accoglienza vissuta all’interno di Casa Sofia, nata negli anni Novanta per accogliere donne sole e con figli, in condizioni di temporanea difficoltà, vittime di violenze familiari. Se Casa Sofia è il primo ‘rifugio’ per donne sole e mamme, ‘Dove altri non giunge’ è il passo successivo, un progetto di tutoring in cui le donne che hanno lasciato Casa Sofia si trasferiscono con i propri figli in appartamenti e cominciano a muovere i primi passi verso la costruzione di un percorso di vita autonomo. Le priorità per l’equipe educativa di Casa Sofia – che si ispira all’insegnamento del Beato don Luigi Palazzolo “Cuore Largo, Custodire come figli e osare per non lasciare indietro nessuno”, fatto proprio dalle Suore Poverelle e dalle laiche e laici che operano con le religiose – sono azioni molto concrete che mirano a rendere le donne il più autonome possibile, tra cui: il sostegno delle spese per i documenti di base (carta d’identità, permesso di soggiorno se straniere, iscrizione al Centro per l’impiego); la promozione di borse lavoro, percorsi di formazione professionale e il conseguimento della licenza di guida; la tutela della salute, attraverso azioni di prevenzione e cura.
Attualmente, Casa Sofia ospita 14 donne con i loro figli, 16 minori in tutto.
Il contributo della Fondazione della Banca Popolare di Bergamo andrà a favore di tre nuclei familiari di Bergamo ed uno a Treviolo, quest’ultimo in collaborazione con la Parrocchia del territorio. Destinatarie dei progetti, mamme che devono consolidare la loro autonomia lavorativa e costruire una propria indipendenza economica.
Sara Modora, coordinatrice di Casa Sofia – Comunità Istituto delle Suore Poverelle – Istituto Palazzolo di Bergamo: “Le donne destinatarie del progetto ‘Dove altri non giunge’ hanno mediamente 35 anni, sono straniere e stanno vivendo un momento di temporanea difficoltà a causa delle violenze familiari subite. Tutte hanno le capacità per riprendere in mano la propria vita, ma hanno bisogno di essere supportate e avviate all’indipendenza economica. Siamo grate a Fondazione UBI BPB perché, grazie al suo contributo, abbiamo preso coraggio e ampliato il progetto iniziale, che prevedeva il supporto a tre nuclei familiari complessivi – non quattro come invece è stato possibile grazie al contributo – tra Bergamo e Treviolo. Le donne che ospitiamo devono compiere molti passi prima di trovare di nuovo la serenità e l’autonomia. Per loro dobbiamo costruire delle relazioni forti con tanti soggetti del territorio: servizi sociali, forze dell’ordine, istituzioni, fondazioni, centri anti-violenza. Il progetto a Treviolo, ad esempio, è stato reso possibile anche grazie alla disponibilità del parroco, don Gianmarco Vitali, che ha messo subito a disposizione un appartamento di proprietà della parrocchia per le donne vittime di violenza. Il nostro è un gioco di squadra che ci dà sollievo, perché ci aiuta a incrociare bisogni e a fare crescere l’attenzione di tutta la comunità sul tema della violenza contro le donne”.
Armando Santus, Presidente della Fondazione UBI Banca Popolare di Bergamo: “Il sostegno a progetti di assistenza sociale è di primaria importanza nella missione della nostra Fondazione, e la protezione della vita è nei nostri valori. I contributi stanziati per il Centro Aiuto per la Vita e per il progetto ‘Dove altri non giunge’ sono l’espressione del desiderio di Fondazione di accompagnare e sostenere le donne che hanno avuto un percorso di vita accidentato e difficoltoso. Vorremmo che la concretezza della nostra solidarietà si traducesse in un futuro sereno per queste famiglie e in una maggiore fiducia di queste donne nelle loro capacità. Esprimiamo tutta la nostra soddisfazione nel collaborare con numerosi partner del territorio, sia pubblici che del privato sociale. Una sinergia vincente, che si inserisce nella prospettiva di costruzione di un moderno e sostenibile welfare di comunità, in armonia con le prospettive e le attenzioni di Intesa Sanpaolo”.