Doppio intervento di Fondazione Banca Popolare di Bergamo per donne vittime di violenza e a tutela della vita

Fondazione Banca Popolare di Bergamo finanzia un duplice intervento per le donne di città e provincia vittime di violenza e a tutela della vita.

Il primo finanziamento, di 20 mila euro, è indirizzato all’Istituto delle Suore Poverelle – Istituto Palazzolo di Bergamo, come contributo finalizzato alla creazione di un laboratorio di sartoria che coinvolge alcune donne vittime di violenza accolte nelle diverse case dell’Istituto Palazzolo, e pronte ad affrontare percorsi di autonomia professionale: il laboratorio – supervisionato dalle figure che già le accompagnano, e affidato alle mani di una sarta professionista – si propone di attivare concretamente nelle donne ospiti scoperta, riscoperta, potenziamento e sviluppo delle proprie risorse, capacità e attitudini – tra cui, appunto, la cura e il gusto per gli abiti attraverso l’apprendimento delle basi del cucito e del ricamo utili a realizzare diversi tipi di prodotti di sartoria –, e di supportare lo sviluppo di competenze professionali da spendere sul mercato. La valorizzazione delle competenze delle donne, inserita in percorsi di autonomia e di accesso al lavoro, garantisce così migliori risultati nei percorsi di uscita dalla violenza e di reinserimento sociale.

Altri 20 mila euro sono stati poi destinati a tre sedi del Centro di Aiuto alla Vita – Bergamo, Alzano Lombardo e Seriate –, per l’attività di assistenza a donne in attesa in condizioni di grave difficoltà.

Sara Modora, coordinatrice di Casa Sofia – Comunità Istituto delle Suore Poverelle – Istituto Palazzolo di Bergamo: “Una violenza toglie l’ossigeno alla vita, fa sentire una donna inadeguata, inutile. Uscire dalla violenza significa per le nostre ospiti tornare a credere in sé stesse: il lavoro è un tassello fondamentale di questo percorso perché dà loro una prospettiva di futuro, mostra che hanno potenzialità da spendere, che possono essere autonome e uscire da una situazione di dipendenza da un uomo violento. È l’idea che sta alla base del nostro laboratorio di sartoria, organizzato per la prima volta ma che raccoglie una tradizione preziosa delle Suore Poverelle di Bergamo. Sta avendo già molto successo, abbiamo ricevuto anche le prime, piccole commesse. Fondazione Banca Popolare di Bergamo ha dato una grossa mano a questo progetto, non solo a sostegno delle spese legate alla sistemazione dello spazio, agli strumenti di lavoro e ai materiali, ma soprattutto perché è grazie a questo contributo che abbiamo potuto avere a disposizione la figura di una sarta esperta in grado di trasferire alle nostre ospiti una professionalità e delle competenze spendibili nel mercato del lavoro, insomma di insegnare loro un mestiere”.

Armando Santus, presidente Fondazione Banca Popolare di Bergamo: “Finanziamo due progetti legati tra loro dal filo comune della solidarietà e della difesa del valore della vita, iniziative di vero e proprio servizio alla vita quando questa attraversa momenti particolarmente delicati. Quelle che andiamo a sostenere – in uno degli ambiti di intervento principali della Fondazione, quello socioassistenziale –, sono realtà che aiutano le donne a ripartire – dopo aver subito episodi di violenza – o a recuperare la fiducia nei propri mezzi – nel caso di donne in gravidanza che si trovano in situazioni di difficoltà economica. In entrambi i casi, tuttavia, sostenere situazioni di fragilità non aiuta solo la donna che ne è temporaneamente coinvolta, ma contribuisce anche a rafforzare la rete familiare che la circonda e più in generale il tessuto sociale in cui è inserita. Un doppio sguardo a cui Fondazione Banca Popolare di Bergamo, insieme a Intesa Sanpaolo, tiene in modo particolare, rivolto contemporaneamente alla persona e alla comunità. Ciò che conta, ci insegna il Vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi, è ‘Servire la Vita lì dove si nasce, si soffre e si ama”. Con tale contributo vogliamo incoraggiare preziose iniziative al servizio della Vita”.

Fondazione BPB sostiene il restauro del Coro ligneo di Giovan Francesco Capoferri e Lorenzo Lotto nella Basilica di Santa Maria Maggiore

Fondazione MIA e Fondazione Banca Popolare di Bergamo presentano ‘Cantiere Vivo’, il progetto di restauro del Coro ligneo di Giovan Francesco Capoferri e Lorenzo Lotto situato nella Basilica di Santa Maria Maggiore, edificata nel XII sec. nel cuore medioevale di Bergamo Alta.

Questo intervento, che si concluderà nel 2023, in tempo per celebrare al meglio l’importante appuntamento di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, è concepito come un cantiere aperto, multimediale e interattivo per avvicinare i giovani, e non solo, all’arte e alla storia di Bergamo.

Il Coro ligneo, annoverato a pieno titolo tra le opere più rilevanti del patrimonio storico-artistico lombardo, impreziosisce la Basilica di Santa Maria Maggiore, che la tradizione vuole edificata dai bergamaschi nel 1135 per ottemperare a un voto fatto alla Madonna nel 1133. La Basilica di Santa Maria Maggiore custodisce, tra i suoi tesori, anche il monumento funebre al compositore Gaetano Donizetti.

In occasione dell’importante restauro, a cura della Fondazione MIA saranno pubblicate le Lettere che Lorenzo Lotto inviò agli allora reggenti della Misericordia Maggiore in un’edizione speciale. Il volume sarà arricchito dal contributo di sette brevi saggi di altrettanti importanti studiosi italiani nel campo dell’arte, della storia e della letteratura.

L’INTERVENTO: TECNOLOGIA A SERVIZIO DEL RESTAURO

Il Coro ligneo è gestito, come l’intera Basilica di Santa Maria Maggiore che lo custodisce, dalla Fondazione MIA. L’opera è composta da una sequenza di tarsie lignee raffiguranti immagini di storie bibliche e simboliche, realizzata tra il 1523 e il 1555. Il restauro, che si è reso necessario e urgente per preservare il bene dal deperimento causato dello scorrere del tempo, segue le tecniche più innovative. I lavori prevedono il monitoraggio micro-climatico dell’ambiente; la campagna di analisi per studiare le tecniche esecutive e le antiche vernici; la pulitura svolta con metodi tradizionali e sistemi laser di ultima generazione; il consolidamento e la disinfestazione dell’opera.

L’intervento di restauro, eseguito da Bottega Luciano Gritti con la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, vede come partner esclusivo Fondazione Banca Popolare di Bergamo che per l’importante intervento ha stanziato un contributo di 200 mila euro su un investimento complessivo di 315 mila euro sostenuto da Fondazione MIA.

IL ‘CANTIERE VIVO’: UN RESTAURO IN TRASPARENZA

Il restauro del Coro ligneo è stato intitolato ‘Cantiere Vivo’ perché mantiene l’area dei lavori aperta ai visitatori che possono accedervi e seguire il lavoro dei professionisti all’opera. L’allestimento di tutta l’area di cantiere è stato ideato e realizzato da Smart Puzzle, un gruppo di professionisti guidato da Stefano Marziali specializzato nella valorizzazione di Beni Culturali e docente alla Scuola di restauro dell’Accademia di Verona. Grazie a questo intervento, un’area solitamente preclusa al pubblico si trasforma in uno spazio aperto, raccontato con l’allestimento di pannelli di plexiglass su cui sono riportati diversi contenuti: testi, immagini e QRcode che permettono sia la visione dei lavori che l’approfondimento di contenuti storici e artistici, legati all’opera e al suo contesto. Sfruttando la superficie delle barriere perimetrali del cantiere, il progetto prevede la creazione di una sorta di ‘diaframma’ trasparente tra l’area del cantiere e il pubblico, capace di mostrare cosa succede all’interno e comprendere ancora meglio la genesi storico-artistica del Coro.

IL CANTIERE VIVE ANCHE GRAZIE AI GIOVANI: UN PROGETTO INCLUSIVO PER DIPLOMANDI E NEOLAUREATI

‘Cantiere Vivo’ sarà visitabile e liberamente accessibile ai visitatori della Basilica per fornire ulteriori dettagli nella scoperta di una delle opere più emblematiche dell’arte lombarda.

Questa innovativa iniziativa di restauro e, insieme, di divulgazione è animata dall’intento profondo di generare un impatto sul territorio, con particolare attenzione ai più giovani. Sono proprio i giovani a fare da trampolino di lancio al ‘Cantiere Vivo’ che si fa evento culturale, trasformandosi anche in opportunità di lavoro. Nelle numerose attività di cantiere è previsto il coinvolgimento di diplomandi e neolaureati; saranno infatti proposti tirocini formativi a studenti degli enti di formazione del territorio, fornendo così un’occasione di sviluppo e avvio alla professione.

L’attività del restauro diventa un’azione culturale al servizio della comunità, della sua partecipazione e della sua consapevolezza. Il restauro genera cultura, come spiega Fabio Bombardieri, Presidente Fondazione MIA: “Il restauro del Coro ligneo è un evento storico in quanto l’ultimo significativo intervento è avvenuto oltre un secolo fa (1902). Il Coro di Francesco Capoferri e Lorenzo Lotto rappresenta un’opera artistica fondamentale sia sotto il profilo artistico sia sotto quello religioso. Conosciuta in tutto il mondo, è l’opera più importante commissionata dalla Misericordia Maggiore a uno dei più importanti maestri del Rinascimento. La MIA è sempre stata vicina alla gente e questa sua particolare attenzione emerge anche in questo grandioso progetto che, nella tradizione della Biblia Pauperum, cerca di tradurre in immagini gli episodi raccontati nel Vecchio Testamento. L’intervento fa parte del più ampio programma che la Fondazione MIA sta realizzando per il recupero e la conservazione del prezioso patrimonio artistico sia della Basilica che del Monastero di Astino, con l’obiettivo di restituirli alla città in tutta la loro bellezza e magnificenza in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.”

Armando Santus, Presidente Fondazione Banca Popolare di Bergamo onlus: “Quando, alcuni mesi fa, la Fondazione MIA ci ha chiesto di partecipare al progetto del restauro del coro della Basilica di Santa Maria Maggiore, la parola che più ci ha conquistati è stata ‘trasparenza’. Solitamente tutta l’attività di restauro di un bene del patrimonio artistico è protetta, in primis alla vista, e non condivisa con la cittadinanza. Forse perché si pensa che non sia sufficientemente avvincente o comprensibile dai più. Il progetto della Fondazione MIA ribalta la prospettiva. Per noi significa restituire il giusto spazio all’opera dei professionisti del settore, riconoscimento che, oggi più che mai, apprezziamo e condividiamo. Con la partecipazione a questo cantiere ‘vivo’, Fondazione, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, rinnova il suo impegno per la cultura e per la valorizzazione del patrimonio artistico e storico, e traguarda l’appuntamento di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura; lo fa nel segno della responsabilità verso la memoria del nostro territorio, la sua conservazione e la sua comunicazione alla cittadinanza, perché ciascuno di noi sia consapevole non solo di essere parte di una narrazione collettiva, ma di essere il custode della sua bellezza.”.

Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo: “Penso che l’intervento di Fondazione MIA, sostenuto da Fondazione Banca Popolare di Bergamo, sia davvero un tassello in più del grande fermento di questi mesi nella nostra città in vista di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Quest’anno avvieremo un cantiere-pilota per capire come intervenire sull’abside della Basilica di Santa Maria Maggiore, per poi proseguire, nel 2024, con un intervento importante da un milione di euro per il primo lotto delle facciate. Ancora quest’anno invece interverremo sulla scala che separa la Basilica di Santa Maria maggiore dall’Ateneo. Quindi come Comune, con Fondazione MIA e Fondazione Banca Popolare di Bergamo, ci mettiamo d’impegno per cercare di conservare il grande patrimonio di questa città e di questa Basilica, che ha una storia così particolare, essendo di proprietà del Comune che, secoli fa, la diede in gestione alla Fondazione MIA”.

Stefano Marziali, Project Manager Smart Puzzle e allestimento ‘Cantiere Vivo’: “Cantiere Vivo è un’occasione unica per raccontare la storia affascinante del Coro della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo e la professionalità dell’intervento di restauro condotto dalla Bottega Luciano Gritti. Per Smart Puzzle, poter accompagnare i visitatori nel riscoprire il Coro ligneo attraverso un allestimento trasparente e interattivo è un’occasione importante di confronto con uno dei beni più preziosi dell’intera città di Bergamo”.

Corrado Benigni, Presidente Commissione Cultura Fondazione MIA e curatore del volume Lettere di Lorenzo Lotto: “Le lettere che Lorenzo Lotto inviò agli allora reggenti della Misericordia Maggiore rappresentano un documento straordinario per comprendere la sofferta genealogia dei disegni preparatori del Coro ligneo, a cui l’artista dedicò molti anni di lavoro, oggetto di continui ripensamenti e varianti. Queste lettere – la cui ultima pubblicazione, oggi introvabile, è del 1968, curata da Luigi Chiodi – sono anche una preziosa testimonianza dell’animo tormentato di Lotto, non a caso definito un artista-psicologo. La scrittura è una componente fondamentale nell’opera e nella vita del maestro veneziano. Questo spiega perché la sua personalità sia eccezionalmente ben documentata per un pittore italiano del Cinquecento”.