Fondazione Bpb per il sociale: oltre 70 mila euro per donne, giovani e persone fragili

Fondazione Banca Popolare di Bergamo approva una serie di interventi in campo sociale destinati a sostenere situazioni di vulnerabilità a Bergamo, sia in città che in provincia: ammonta ad oltre 70 mila euro la cifra complessiva stanziata per progetti a favore, in particolare, di donne, giovani e persone fragili.

Prosegue così l’impegno della Fondazione nell’ambito dell’assistenza socioassistenzale – ma anche della formazione –, che da sempre figura tra gli obiettivi statutari prioritari, tradotto negli anni in numerosi contributi alle realtà del territorio – Enti religiosi, Fondazioni, Associazioni – attive con diversi servizi a sostegno delle persone che si trovano ai margini della società.

Accanto agli interventi promossi nei primi mesi dell’anno in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, dedicati alla tutela del patrimonio artistico e storico e la promozione della cultura, Fondazione Banca Popolare di Bergamo con i nuovi contributi approvati conferma l’impegno per il sociale portato avanti da oltre trent’anni.

GLI INTERVENTI

Nel dettaglio, gli ultimi contributi di Fondazione Banca Popolare di Bergamo per il Sociale sono così suddivisi:

• 20 mila euro a favore del Centro Aiuto alla Vita – divisi tra la sede di Bergamo, quella di Alzano Lombardo e quella di Seriate – per le attività di assistenza a donne in gravidanza che si trovano in condizioni di grave difficoltà economica e sociale.

• 15 mila euro a favore della Fondazione Opera Bonomelli di Bergamo, un contributo finalizzato al sostegno di borse lavoro – con la previsione anche di percorsi di formazione, di orientamento e di potenziamento delle competenze – per giovani emarginati che si trovano in condizione di disagio adolescenziale o provengono da contesti familiari complessi, con l’obiettivo di supportare la loro piena integrazione sociale e la costruzione della loro autonomia.

• 15 mila euro a favore delle ACLI di Bergamo per la formazione e inserimento lavorativo di 90 persone disoccupate in condizioni di vulnerabilità nel biennio 2024/2025. Si tratta di soggetti, intercettati dagli sportelli ACLI, che si trovano ai margini del mercato del lavoro, che faticano a (re)inserirsi nel tessuto economico a causa di barriere linguistiche, familiari o per via di curricula non abbastanza qualificati e che quindi sono forte rischio emarginazione, per i quali sono previsti percorsi di rafforzamento delle competenze e di (re)inserimento nel mercato del lavoro.

• 10 mila euro a favore dell’Istituto delle Suore Poverelle – Istituto Palazzolo di Bergamo. Prosegue il progetto del laboratorio di sartoria che coinvolge alcune donne vittime di violenza accolte nelle diverse case dell’Istituto Palazzolo, e pronte ad affrontare percorsi di autonomia di vita e professionale (qui un approfondimento): il laboratorio – affidato alle mani di una sarta professionista che insegna alle ospiti basi del cucito e del ricamo utili a realizzare diversi tipi di prodotti di sartoria – propone una (ri)scoperta delle proprie risorse e lo sviluppo di competenze professionali da spendere sul mercato.

• 10 mila euro a favore della Cooperativa Don Giuseppe Ferrari di Bergamo, un contributo finalizzato alla realizzazione di progetti che hanno l’obiettivo di inserire giovani immigrati nel mondo del lavoro.

• 5 mila euro a favore della Caritas Diocesana di Bergamo, per urgenze famigliari e sociali rilevate nel territorio bergamasco.

Armando Santus, Presidente Fondazione Banca Popolare di Bergamo: «Prosegue l’impegno di Fondazione Banca Popolare di Bergamo in campo sociale, indirizzato in particolare a situazioni di grande vulnerabilità: al fianco di donne, giovani e persone fragili ci sono realtà bergamasche che, spesso lontano dai riflettori, svolgono un lavoro prezioso con poche risorse. Fondazione Banca Popolare di Bergamo ha dedicato quest’anno molti sforzi alla promozione della cultura e alla salvaguardia del prezioso patrimonio storico-artistico bergamasco, consapevoli dell’opportunità rappresentata da Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. Lo abbiamo fatto, ad esempio, finanziando il restauro del Coro Ligneo di Giovan Francesco Capoferri e Lorenzo Lotto nella Basilica di Santa Maria Maggiore e con diverse iniziative di valorizzazione delle opere del grande scultore bergamasco Giacomo Manzù. Accanto a questo, tuttavia, in questi mesi abbiamo individuato ed ora approvato una lunga serie di interventi in campo sociale, ambito che da sempre ha un ruolo di primo piano nella mission della Fondazione. Oltre ai luoghi, al centro dell’attività di Fondazione Banca Popolare di Bergamo – oggi insieme ad Intesa Sanpaolo – ci sono infatti le persone, soprattutto quelle che si trovano in particolari situazioni di bisogno: il supporto alle situazioni di maggiore vulnerabilità non ha una solo una ricaduta positiva sui beneficiari diretti, ma contribuisce a rafforzare il tessuto sociale e la coesione dell’interno territorio bergamasco».

Doppio intervento di Fondazione Banca Popolare di Bergamo per donne vittime di violenza e a tutela della vita

Fondazione Banca Popolare di Bergamo finanzia un duplice intervento per le donne di città e provincia vittime di violenza e a tutela della vita.

Il primo finanziamento, di 20 mila euro, è indirizzato all’Istituto delle Suore Poverelle – Istituto Palazzolo di Bergamo, come contributo finalizzato alla creazione di un laboratorio di sartoria che coinvolge alcune donne vittime di violenza accolte nelle diverse case dell’Istituto Palazzolo, e pronte ad affrontare percorsi di autonomia professionale: il laboratorio – supervisionato dalle figure che già le accompagnano, e affidato alle mani di una sarta professionista – si propone di attivare concretamente nelle donne ospiti scoperta, riscoperta, potenziamento e sviluppo delle proprie risorse, capacità e attitudini – tra cui, appunto, la cura e il gusto per gli abiti attraverso l’apprendimento delle basi del cucito e del ricamo utili a realizzare diversi tipi di prodotti di sartoria –, e di supportare lo sviluppo di competenze professionali da spendere sul mercato. La valorizzazione delle competenze delle donne, inserita in percorsi di autonomia e di accesso al lavoro, garantisce così migliori risultati nei percorsi di uscita dalla violenza e di reinserimento sociale.

Altri 20 mila euro sono stati poi destinati a tre sedi del Centro di Aiuto alla Vita – Bergamo, Alzano Lombardo e Seriate –, per l’attività di assistenza a donne in attesa in condizioni di grave difficoltà.

Sara Modora, coordinatrice di Casa Sofia – Comunità Istituto delle Suore Poverelle – Istituto Palazzolo di Bergamo: “Una violenza toglie l’ossigeno alla vita, fa sentire una donna inadeguata, inutile. Uscire dalla violenza significa per le nostre ospiti tornare a credere in sé stesse: il lavoro è un tassello fondamentale di questo percorso perché dà loro una prospettiva di futuro, mostra che hanno potenzialità da spendere, che possono essere autonome e uscire da una situazione di dipendenza da un uomo violento. È l’idea che sta alla base del nostro laboratorio di sartoria, organizzato per la prima volta ma che raccoglie una tradizione preziosa delle Suore Poverelle di Bergamo. Sta avendo già molto successo, abbiamo ricevuto anche le prime, piccole commesse. Fondazione Banca Popolare di Bergamo ha dato una grossa mano a questo progetto, non solo a sostegno delle spese legate alla sistemazione dello spazio, agli strumenti di lavoro e ai materiali, ma soprattutto perché è grazie a questo contributo che abbiamo potuto avere a disposizione la figura di una sarta esperta in grado di trasferire alle nostre ospiti una professionalità e delle competenze spendibili nel mercato del lavoro, insomma di insegnare loro un mestiere”.

Armando Santus, presidente Fondazione Banca Popolare di Bergamo: “Finanziamo due progetti legati tra loro dal filo comune della solidarietà e della difesa del valore della vita, iniziative di vero e proprio servizio alla vita quando questa attraversa momenti particolarmente delicati. Quelle che andiamo a sostenere – in uno degli ambiti di intervento principali della Fondazione, quello socioassistenziale –, sono realtà che aiutano le donne a ripartire – dopo aver subito episodi di violenza – o a recuperare la fiducia nei propri mezzi – nel caso di donne in gravidanza che si trovano in situazioni di difficoltà economica. In entrambi i casi, tuttavia, sostenere situazioni di fragilità non aiuta solo la donna che ne è temporaneamente coinvolta, ma contribuisce anche a rafforzare la rete familiare che la circonda e più in generale il tessuto sociale in cui è inserita. Un doppio sguardo a cui Fondazione Banca Popolare di Bergamo, insieme a Intesa Sanpaolo, tiene in modo particolare, rivolto contemporaneamente alla persona e alla comunità. Ciò che conta, ci insegna il Vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi, è ‘Servire la Vita lì dove si nasce, si soffre e si ama”. Con tale contributo vogliamo incoraggiare preziose iniziative al servizio della Vita”.