‘I Promessi Sposi’, cinquanta preziosi volumi in dono a sostegno dei progetti per i giovani di Fondazione Don Fausto Resmini

In occasione del 150° anniversario della morte di Alessandro Manzoni (22 maggio 1873), Fondazione Banca Popolare di Bergamo dona cinquanta preziosi volumi de ‘I Promessi Sposi’ di Alessandro Manzoni a Fondazione Teatro Donizetti con lo scopo di finanziare progetti di solidarietà dedicati, in particolare, ai più giovani.

L’iniziativa rientra nel progetto di Fondazione Banca Popolare di Bergamo che prevede la donazione alle istituzioni del territorio di alcune opere del proprio ricco patrimonio librario con l’obiettivo di divulgare la cultura e la storia della città e, insieme, di sostenere progetti benefici. Una piccola, ma preziosa biblioteca che non trascura né la storia nè l’arte locale nè la grande fotografia: tra i volumi che saranno donati figurano la seconda edizione della ‘Storia di Bergamo e dei Bergamaschi’ di Bortolo Belotti (edizione voluta dalla Banca Popolare di Bergamo nel 1989 in occasione del 120esimo anniversario dalla sua costituzione), ‘Disegni di viaggio’ di Luigi Angelini (prima edizione Poligrafiche Bolis 1982), l’intera collana dei Pittori Bergamaschi, inclusi i Pittori dell’Ottocento (la cui realizzazione ha impegnato la Banca Popolare di Bergamo e le poligrafiche Bolis per circa 20 anni nella seconda metà del Novecento sulla base delle collaborazioni di importanti studiosi d’arte), ‘Terra di Bergamo’ (edita nel 1969, in occasione del centenario di costituzione della Banca) oltre alla preziosa opera manzoniana de ‘I Promessi Sposi’ (pubblicata tra il 1840 e il 1842 in 106 dispense, successivamente rilegate in un unico volume a cura dell’autore), rieditata da Banca Popolare di Bergamo nel 1985 in occasione del bicentenario della nascita di Alessandro Manzoni.

Da oggi una copia del volume de ‘I Promessi Sposi’ è esposta nel Foyer del Teatro G. Donizetti di Bergamo, conservata in una teca che lo mostra al pubblico e funge da strumento di comunicazione per la promozione dell’iniziativa benefica. L’opera manzoniana potrà essere acquisita da chiunque desideri partecipare alla raccolta fondi con una donazione a partire da 100 euro. Le donazioni, che saranno raccolte dalla biglietteria del Teatro Donizetti e dal personale di sala durante gli spettacoli, contribuiranno a promuovere le attività e le iniziative della Fondazione Don Fausto Resmini – da sempre attenta ai più giovani – e, in particolare, a quelle volte al supporto e all’inserimento dei più fragili, anche stranieri, nella società e nel mondo del lavoro.

Armando Santus, presidente Fondazione Banca Popolare di Bergamo: «Fondazione Banca Popolare di Bergamo ha scelto di donare alle istituzioni del territorio alcune opere del suo ricco patrimonio librario con l’obiettivo di divulgare la cultura e la storia della città e, insieme, di sostenere progetti di solidarietà per i più giovani.  Una raccolta di pregevole valore letterario, come nel caso de ‘I Promessi Sposi’, che – in occasione del 150°anniversario della morte di Alessandro Manzoni che ricorre quest’anno – acquista un’ulteriore risonanza. Parte del patrimonio librario donato dalla Fondazione andrà ad arricchire le biblioteche della provincia di Bergamo nonché la nuova Biblioteca dei Comuni, realizzata dalla Provincia in Borgo Santa Caterina. Quest’oggi iniziamo con la donazione de ‘I Promessi Sposi’ alla Fondazione Teatro Donizetti, interlocutore di primo piano nel panorama culturale della città, che da subito ha colto e sposato lo spirito dell’iniziativa: promozione della cultura e solidarietà sociale».

Giorgio Berta, presidente Fondazione Teatro Donizetti: «Nella ricorrenza del 150° della morte di Alessandro Manzoni la Fondazione Teatro Donizetti vuole contribuire al ricordo di una delle figure più rilevanti del nostro paese accogliendo la donazione da parte della Fondazione Banca Popolare di Bergamo di preziosi volumi de ‘I Promessi Sposi’, che saranno messi a disposizione di tutti coloro che vorranno donare una somma il cui ricavato andrà alle iniziative realizzate dalla Fondazione Don Fausto Resmini per i giovani. È un’iniziativa a cui teniamo in modo particolare sia per l’importante ricorrenza sia perché nell’attività culturale della Fondazione Teatro Donizetti è sempre presente anche una forte sensibilità nei confronti dei più fragili».

Don Dario Acquaroli, direttore Fondazione Don Fausto Resmini: «L’iniziativa che ci coinvolge ci lascia pieni di riconoscenza e gratitudine. La Fondazione Don Fausto Resmini del Patronato San Vincenzo, all’interno della Comunità don Lorenzo Milani, ha la possibilità di accogliere e accompagnare ragazzi minorenni e neomaggiorenni in percorsi educativi volti al raggiungimento di alcuni obiettivi personali, percorsi che puntano all’autonomia non solo materiale ma anche critica del mondo in cui vivono. Le fragilità e le povertà che i ragazzi portano chiedono un impegno e una formazione sempre maggiori, oltre che un continuo accompagnamento degli educatori che sono chiamati ogni giorno a vivere questo lavoro così particolare. Grazie all’iniziativa della Fondazione Banca Popolare di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti avremo la possibilità di rendere sempre più rispondente ai bisogni di ciascuno dei ragazzi la nostra accoglienza. Proprio per questi motivi credo che l’iniziativa proposta non sia un semplice gesto di generosità, ma permetta anche a chi custodirà e leggerà quelle pagine di conoscere una storia di uomini e donne fragili, che si intreccia creando situazioni e avvenimenti sorprendenti e che incontra in modo sorprendente e sconosciuto – nonostante sembri prevalere la disperazione – quella che Manzoni definisce la Provvidenza. Ed è proprio la Provvidenza Divina che noi sperimentiamo ogni giorno in gesti concreti, come questo, e di cui ci facciamo semplice strumento per i ragazzi e i poveri, proprio come ci hanno insegnato don Bepo e don Fausto».

Cinque opere dell’Accademia Carrara restaurate ‘sotto gli occhi’ degli studenti dell’Istituto d’Arte Applicata “Andrea Fantoni” di Bergamo.

Fondazione Banca Popolare di Bergamo sostiene il progetto di conservazione e di formazione al restauro di cinque opere della Fondazione Accademia Carrara, che vede coinvolti anche gli studenti della Scuola d’Arte Applicata “Andrea Fantoni” di Bergamo.

IL RESTAURO CONSERVATIVO DI SEI OLI SU TELA

L’iniziativa, promossa da Fondazione Banca Popolare di Bergamo e sostenuta dalla stessa attraverso un finanziamento di circa 40mila euro, ha una durata prevista di tre anni – dal 2023 al 2025 –, e si concentra su un nucleo di sei opere che rivestono un significato particolare, per le loro caratteristiche e perché costituiscono casi di studio particolarmente rappresentativi. Si tratta di cinque oli su tela dipinti in un arco temporale che va dal XVI al XIX secolo: Giovanni Busi detto Cariani, Cristo e l’adultera, copia da Tiziano; Giovan Battista Moroni, Ritratto di gentiluomo; Enea Salmeggia, S. Domneone; Anton van Dyck, copia da, Compianto su Cristo morto; Costantino Rosa, Scorci montani delle valli bergamasche. Tutte le opere, selezionate dalla Fondazione Accademia Carrara, saranno oggetto di un intervento di restauro conservativo articolato in diverse fasi: verrà individuato un professionista che sarà invitato a redigere una relazione tecnica sulle opere – comprensiva di eventuali analisi non invasive che ne accertino tutti gli elementi costitutivi, dalla tecnica al supporto alla documentazione fotografica – e un progetto di restauro da sottoporre alla valutazione e approvazione da parte della Soprintendenza. Ad una ricerca di carattere storico-artistico – coordinata dal responsabile dell’Ufficio Conservatori dell’Accademia Carrara e condotta con l’obiettivo di inquadrare le opere nel contesto culturale di cui sono espressione – seguirà l’intervento conservativo vero e proprio eseguito da professionisti restauratori.

PROFESSIONISTI DEL RESTAURO E STUDENTI, INSIEME

All’intero percorso prenderanno parte anche alcuni studenti della Scuola d’Arte Applicata “Andrea Fantoni” di Bergamo, con cui l’Accademia Carrara intrattiene da tempo un solido rapporto in linea con la grande attenzione che il fondatore Giacomo Carrara dedicava ai giovani e alla loro formazione: è, questa, un’occasione per osservare da vicino – senza ruoli operativi, che richiedono una più solida preparazione ed esperienza – non solo l’intervento diretto ma anche tutta la fase preparatoria, di studio e di diagnostica dello stato di conservazione delle opere. Si tratta, per aspiranti operatori nel campo del restauro di opere d’arte, di un primo ma significativo approccio al mestiere del restauratore – sempre più caratterizzato da competenze scientifiche e dalla presenza di strumentazione tecnologica avanzata –, utile dunque a rendere più consapevoli le scelte formative future degli studenti.

Armando Santus, Presidente Fondazione Banca Popolare di Bergamo: «Il territorio bergamasco – e nello specifico l’Accademia Carrara – possiede un patrimonio d’arte di altissima qualità, che non solo va tutelato ma reso pienamente fruibile nel tempo. Ecco perché la Fondazione Banca Popolare, in linea con l’impegno per la tutela del patrimonio artistico e storico locale che da sempre la anima, ha deciso non solo di sostenere un intervento di restauro, ma di rendere tale processo aperto ai giovani che si stanno formando nel campo della conservazione. Crediamo che si tratti di un’occasione importante per accrescere consapevolezza e competenze delle generazioni a cui spetterà il compito di portare avanti il lavoro di valorizzazione delle nostre bellezze artistiche. Il progetto durerà tre anni, un tempo utile anche per raccogliere i primi frutti di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023».

Maria Cristina Rodeschini, Direttrice Fondazione Accademia Carrara: «Il progetto triennale mette in relazione la Fondazione Banca Popolare di Bergamo, la Fondazione Accademia Carrara e la Scuola d’Arte Applicata “Andrea Fantoni” secondo una modalità di cooperazione ricca di significato. L’affiancamento di giovani allievi ai professionisti, affinché possano assistere alle diverse fasi di un processo complesso quale è il restauro di un’opera d’arte, non può che essere considerato come un vero e proprio laboratorio di studio per giovani interessati a conoscere meglio le coordinate di una professione, quella del restauratore, grandemente attrattiva ma anche difficilmente praticabile per chi non dispone di competenze specifiche. Ci sono tutte le premesse per la buona riuscita della collaborazione tra la Carrara, che insieme ai restauratori che operano sul suo patrimonio offre un’opportunità di conoscenza, e la Fondazione Banca Popolare di Bergamo, che non solo ha stimolato tale progettualità, ma le assicura anche un futuro sostenendola per tre annualità consecutive».

Antonio Parimbelli, Presidente Scuola d’Arte Andrea Fantoni: «Nostro obiettivo è da sempre favorire attraverso la formazione di alto livello la crescita culturale e professionale, in particolare nel settore artistico e dei Beni Culturali, così come promuovere il positivo inserimento della persona nel mondo del lavoro e nella società. In una Scuola d’Arte è importante capire che salvare il bello significa salvare l’opera dell’ingegno dell’uomo e dunque il progresso da esso compiuto. Questa iniziativa rinnova il nostro dialogo con il territorio con il quale siamo legati grazie alle relazioni anche con altre istituzioni quali ad esempio la Diocesi, le Parrocchie, la Soprintendenza. Grazie al sostegno della Fondazione Banca Popolare di Bergamo, questo progetto ci consente di rinnovare il rapporto tra la Scuola Fantoni e l’Accademia Carrara, l’istituzione più prestigiosa in campo artistico della città, con la quale nel contesto del Corso di Tecnico del Restauro, avevamo già collaborato. Siamo felici che questa nuova iniziativa possa coinvolgere per il primo anno i ragazzi del Liceo Artistico, sarà infatti per loro occasione irripetibile di stimolo e di formazione; altrettanto sarà momento qualificante per gli allievi del triennale Corso di Tecnico del Restauro. Operare su beni reali al fianco di professionisti è proprio una delle caratteristiche qualificanti di tale Corso di studi. Dal 1999, in oltre 20 anni, i nostri studenti si sono misurati a contatto con opere d’arte di istituzioni laiche e religiose del territorio al servizio del vasto patrimonio della nostra provincia».

Campagna “2021 al lavoro”, il sostegno di Fondazione BPB per le Borse Lavoro ACLI

Borse Lavoro e percorsi che uniscono sostegno al reddito e formazione: sono stati presentati nei giorni scorsi i risultati di “2021 al lavoro!”, la campagna delle Acli di Bergamo avviata nel dicembre 2020, in piena pandemia, e rivolta ai soggetti ai margini del mercato del lavoro.

«Quando ci siamo seduti a progettare questa iniziativa ci siamo chiesti: perché promuovere una campagna sul lavoro a Bergamo dove il tasso di disoccupazione è inferiore a quello nazionale? – dichiara Daniele Rocchetti, presidente delle Acli di Bergamo -. Servono organizzazioni capaci non solo di stare ma di decifrare il territorio. Servono antenne e serve profondità. I maxi poli logistici che prolificano nella Bassa bergamasca ci raccontano, con brutalità, come sta cambiando il lavoro: un cambiamento profondo che va guardato e studiato in modo approfondito. Il cattolicesimo sociale – l’alveo dal quale siamo nati – ha sempre saldato insieme pensiero e azione, riflessione e progetto. Soprattutto sul tema del lavoro. Perché se è vero, come recita l’articolo 1 della nostra Costituzione, che “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, oggi più che mai è legittimo dire che è il “lavoro che fonda l’Italia”. Senza un’occupazione non c’è reddito. Ma svapora anche la dignità della persona. E si lacera il tessuto sociale. E di questo ci siamo voluti prendere carico».

La campagna ha permesso di raccogliere ad oggi più di 80 mila euro. Da fonti diverse: dai circoli Acli, da accordi con i Comuni, da diverse fondazioni, tra cui la Fondazione Banca Popolare di Bergamo.

«Abbiamo aderito all’iniziativa di Acli– afferma Armando Santus, presidente della Fondazione Banca Popolare di Bergamo – che ha già portato all’attivazione di Borse a sostegno di persone ai margini del mercato del lavoro, perché ne abbiamo colto il valore e soprattutto l’urgenza. Anche nella nostra provincia, infatti, crescono le disuguaglianze tra i lavoratori: non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto a causa del fatto che moltissimi, dopo aver perso la propria occupazione, non possiedono gli strumenti e le competenze utili a favorire un reinserimento. Per questo è particolarmente importante l’approccio delle Borse Lavoro, che unisce sostegno al reddito e formazione attraverso percorsi individualizzati e monitorati. In particolare, ci preoccupa il fenomeno dei cosiddetti NEET – i giovani che non studiano, non sono impegnati in percorsi di formazione e neppure lavorano –, pericolosamente crescente anche nella nostra provincia. Fondazione Banca Popolare di Bergamo ha sempre rivolto un’attenzione particolare alle persone e all’intera comunità: crediamo che a chi si trova, di fatto, a forte rischio emarginazione, giovani in particolare, vada offerta un’opportunità di riscatto. Allo stesso tempo, supportare questa fase particolarmente delicata della vita, e cioè quella della ricerca di un’occupazione, contribuisce ad evitare l’insorgere di più ampie forme di vulnerabilità e, dunque, a rendere più forte il tessuto sociale del nostro territorio».

Si tratta di una azione territoriale ancora in corso.

«La nostra gratitudine nei confronti della Fondazione è profonda – afferma Roberto Cesa, coordinatore di Acli Rete Lavoro -. Il loro importante sostegno economico ci ha permesso di dare il la a questo progetto, che ora è già un servizio che mettiamo a disposizione delle decine di disoccupati che si presentano agli sportelli Acli Rete Lavoro. Nella fattispecie destiniamo le borse lavoro all’utenza più fragile che intercettiamo, tagliata fuori dal mercato a causa di barriere linguistiche, familiari o per via di curricula troppo ‘leggeri’. Abbiamo destinato le risorse stanziate dalla Fondazione prevalentemente sullo sportello lavoro di Bergamo, riuscendo così ad attivare otto borse lavoro: sei concluse (cinque con successo, mentre una persona è ancora in cerca di occupazione) e due ancora in corso (una attualmente in tirocinio, l’altra impegnata in un corso professionalizzante per diventare OSS)».

Centri estivi 2022, da Fondazione Bpb 10 mila euro ai Cre bergamaschi per la promozione dello sport insieme al CSI

Fondazione Banca Popolare di Bergamo supporta i Cre-Grest, i Centri Estivi dedicati ai più giovani, organizzati dagli Oratori del territorio bergamasco per l’estate 2022: l’attenzione è dedicata in particolare alle iniziative che uniranno animazione e sport grazie alla collaborazione tra Ufficio per la Pastorale dell’Età Evolutiva (UPEE) della Diocesi di Bergamo e Centro Sportivo Italiano (CSI) – Comitato di Bergamo.

Anche quest’anno saranno oltre 200 i Centri Estivi organizzati dagli Oratori bergamaschi, con il coinvolgimento di circa 80 mila bambine e bambini e di 20 mila adolescenti maggiorenni. «Quella dei Cre-Grest è una grande storia di intenzionalità educativa – commenta don Emanuele Poletti, Direttore dell’UPEE – Ufficio per la Pastorale dell’Età Evolutiva della Diocesi di Bergamo –, che nel corso del tempo si è distinta per l’originalità dei contenuti e la mentalità progettuale: accoglienza e aggregazione, balli, giochi, attività a tema, preghiera, sperimentazione di nuove abilità manuali ed escursioni nella natura sono il cuore della proposta del tempo estivo pensata per le nostre comunità».

Se i dettagli – compreso il tema-guida che caratterizza ogni edizione – verranno svelati solo a primavera inoltrata, è delle ultime settimane la decisione di approfondire la proposta sportiva dei Cre, che sarà rivolta a tutti gli Oratori grazie alla collaborazione tra CSI e Diocesi. «Dal punto di vista delle restrizioni anti Covid-19 ci aspettiamo un’estate non molto diversa da quella precedente, commenta don Emanuele Poletti. È impossibile al momento prendere in considerazione le giornate che organizzavamo in passato, in cui insieme al CSI riunivamo migliaia di giovani in diversi punti della provincia per fare sport insieme. Per questo abbiamo ideato una proposta nuova e originale: saranno gli operatori del CSI, su richiesta delle Comunità, a raggiungere in modo capillare gli Oratori e ad organizzare insieme agli animatori alcuni pomeriggi dei Cre, durante i quali coinvolgere piccoli gruppi di ragazzi in laboratori sportivi del tutto particolari, attivando la loro creatività in esperienze ludiche».

Oltre all’acquisto dei materiali di base, il contributo di Fondazione Banca Popolare di Bergamo – una donazione di 10 mila euro – andrà a sostenere gli aspetti logistici e organizzativi di questa innovativa proposta che, proprio perché prevede gruppi di operatori che si muovono per tutta la provincia, diventa molto più capillare e quindi comporta costi più elevati.

«Si tratta di una proposta che abbiamo cominciato a sperimentare nell’estate 2021, ma che abbiamo deciso di rafforzare – spiega Gaetano Paternò, Presidente del CSI – Comitato di Bergamo – Moltissimi ragazzi, a causa della pandemia, da due anni non solo non fanno sport ma non hanno il mimino approccio all’esperienza motoria. La mancanza pressoché totale di movimento è un problema che abbiamo ben presente, per questo organizzeremo innanzitutto dei veri e propri momenti di “alfabetizzazione motoria” per stimolare alcuni movimenti di base, la capacità di coordinazione etc. E poi organizzeremo – e insegneremo agli animatori a proporre a loro volta – tanti giochi: non i giochi di squadra più noti, come il calcio ad esempio, perché quelli i ragazzi li conoscono già, quanto giochi più collaborativi e meno competitivi. Giochi dunque basati sulla cooperazione, per cui ci siamo lasciati ispirare anche dalle esperienze di altri paesi europei, in particolare del Nord: momenti pensati non per competere con un avversario ma per capire che collaborando si possono raggiungere degli obiettivi insieme, senza lasciare indietro nessuno, e per tornare a fidarsi gli uni degli altri, un altro aspetto messo in difficoltà dalla pandemia».

Oltre che un’occasione di incontro ed una proposta educativa preziose per più generazioni, i Cre rappresentano anche un servizio importante per le famiglie impegnate nel lavoro durante l’estate. «Seguendo il tema indicato dal nostro Vescovo Francesco Beschi per l’anno pastorale in corso e cioè “Servire le vita dove la vita accade – la Famiglia” – conclude don Emanuele Poletti –, crediamo che anche rafforzare questo tipo di attività, organizzandole in piccoli gruppi sul territorio, sia un modo per servire le famiglie là dove queste vivono, dove si svolge la vita quotidiana».

«Nel corso dei lunghi mesi della pandemia i più piccoli si sono spesso ritrovati a dover rimanere chiusi nelle loro case nel tempo libero, commenta Armando Santus, Presidente della Fondazione Banca Popolare di Bergamo. L’iniziativa proposta quest’anno da Diocesi di Bergamo e CSI – Comitato di Bergamo, attraverso la creazione di spazi e tempi per stare insieme facendo sport, genera un doppio impatto positivo: sul piano sociale punta a ricostruire legami e su quello della tutela della salute contribuisce alla diffusione della cultura del benessere fisico e della prevenzione fin dall’età scolare. Fondazione Banca Popolare di Bergamo, continuando un lungo percorso di collaborazione, e in piena coerenza con le linee guide per la filantropia di Intesa Sanpaolo, sostiene con fiducia i Centri estivi degli Oratori della provincia, consapevole del valore che questo investimento ha per le giovani generazioni, le loro famiglie e l’intera comunità bergamasca».